Lenti e messa a fuoco

lenti e messa fuoco

Bene come promesso parliamo oggi di lenti e messa a fuoco.

Lenti e messa a fuoco

Molte lenti vengono descritte proprio in base alla loro “lunghezza focale”.
La lunghezza focale non è altro che la distanza tra la lente e il punto di focalizzazione (che altro non è che il centro della lente), misurata in mm. Lenti dotate di un fattore specifico di zoom sono costituite in realtà da un sistema di lenti che vanno a muoversi e a sovrapporsi a seconda delle necessità di scatto, per aumentare proprio la lunghezza focale di base della lente.

L’oggetto della nostra foto ad una data distanza viene focalizzato in un’immagine al punto di fuoco (focus point) della lente. Il punto di fuoco viene pertanto indicato come “piano immagine”. Il piano immagine non è altro che quell’area interna alla fotocamera dove gli oggetti della foto vengono focalizzati.

Quando il fotografo guarda attraverso il mirino della fotocamera o sul display vedrà uno (o più) rettangoli rappresentati in corrispondenza della scena oggetto dello scatto.
N.B. Alcune fotocamere, soprattutto le reflex prevedono diversi punti focali, tra cui è possibile eseguire una scelta mirata. (sulla canon si visualizzano sul mirino ed hanno forme diverse in base ai modelli il classico e a croce ad arrivare al nido d’ape)

Al contrario molto spesso le compatte più economiche prevedono un solo focus automatico. Quando un oggetto è più vicino alla lente, il piano immagine tuttavia si sposta rispetto a quello che è il punto focale della lente: gli oggetti distanti rimarranno correttamente focalizzati, seconda la lunghezza focale, mentre quelli più vicini risulteranno molto più sfocati.

Questo è il motivo per cui muovere le lenti verso l’esterno della fotocamera è un’azione utile nel campo della macro-fotografia. Per mantenere nitida l’immagine di un oggetto ravvicinato, le lenti devono essere spostate (automaticamente o manualmente) in relazione al sensore della fotocamera. In questo modo è possibile mantenere il piano immagine e il sensore in corrispondenza questo processo è definito come focalizzazione o messa a fuoco (focusing).

Quando la fotocamera è focalizzata su un dato oggetto, ad una certa distanza, gli elementi più vicini o più distanti da esso, non risulteranno “a fuoco”.

Il problema può essere risolto riducendo la dimensione della lente, così come abbiamo visto anche in relazione allo stenoscopio, proprio per restringere la varietà degli angoli d’ingresso della luce attraverso le lenti. Tuttavia anche in questo caso l’immagine risultante perderà in luminosità. Al contrario dello stenoscopio le lenti permettono comunque di aumentare la luminosità e la dimensione dell’immagine.

Luminosità e Valore f

Al contrario di quanto possiamo pensare utilizzare una lente con un diametro maggiore non renderà necessariamente l’immagine scattata più grande. Ad esempio raddoppiare il diametro di una lente, va semplicemente a dimezzare il valore f e ad ottenere una maggiore luminosità; tuttavia questo non cambierà la dimensione dell’immagine, che invece dipende dalla lunghezza focale.

Valore f (f-ratio)

In fotografia il Valore f rappresenta numericamente la relazione tra il diametro della lente e la lunghezza focale. Il valore f equivale alla lunghezza focale divisa per il diametro.
Un esempio potrebbe essere il mio obiettivo canon con lenti che corrispondono ad una lunghezza focale di 50 mm e un valore f di 1.4. Il valore f specifico di una lente indica anche la sua “velocità”. Più piccolo è il valore f (vale a dire più vicino ad 1) più “luminosa”
sarà l’immagine prodotta dalla data lente. Inoltre una lente con valore f pari a 1.2 sarà allo stesso tempo una lente “veloce”, che permette quindi una cattura più rapida dell’immagine, a seconda ovviamente della quantità di luce disponibile. Se la lente è in grado di produrre un’immagine luminosa, allora l’otturatore potrà rimanere aperto per un minore lasso di tempo per catturare la quantità di luce adatta alla realizzazione dell’immagine.

Potere di Ingrandimento

La capacità di ingrandimento delle lenti di una fotocamera dipende dalla sua lunghezza focale. Maggiore e la lunghezza focale, maggiore sarà il potere di ingrandimento delle lenti.

Al contrario con una minore lunghezza focale andremo a ridurre la dimensione dell’immagine di scatto. Abbiamo già visto come il valore f influenza la luminosità dell’immagine.

Incrementando la lunghezza focale con un livello di ingrandimento maggiore delle lenti aumenterà anche il valore f. Pertanto: ingrandendo l’immagine questa diventerà più buia.

Data la normale distanza del soggetto di una foto e le dimensioni ridotte del sensore le immagini prodotte saranno sempre più “piccole” del dovuto. Per ovviare a questo problema di base esistono lenti speciali che possono rendere l’oggetto del nostro scatto più grande rispetto alla realtà.

Per ottenere questo specifico effetto dobbiamo avere un’ampia lunghezza focale e l’oggetto del nostro scatto dovrà essere in posizione ravvicinata.

Le lenti dotate di queste caratteristiche sono le cosiddette lenti “macro”.
Le lenti di tipo “macro” vengono spesso definite proprio attraverso il loro potere di ingrandimento. Una lente con un fattore di ingrandimento di 1:1 produrrà un’immagine proiettata sul sensore di dimensioni uguali.

Pertanto un’immagine di partenza di 20mm di diametro occuperà fisicamente 20mm anche sul sensore. Un fattore di 1:1 è generalmente il fattore minimo per descrivere delle lenti come “macro”. Ovviamente è possibile anche utilizzare lenti con un potere di ingrandimento maggiore. Ad esempio lenti con un fattore di ingrandimento di 1:3 implicano
un’immagine proiettata sul sensore di 3 mm. Pertanto da un’immagine iniziale di 1 mm avremo sul sensore una proiezione finale triplicata.

Campo visivo

L’ultimo parametro di cui è importante parlare è il campo visivo proprio delle lenti di una fotocamera. Questo parametro indica “quanto” dell’ambiente esterno può essere visto attraverso la fotocamera. Il campo visivo di una lente dipende dalla sua lunghezza focale e dalla dimensione del sensore.


Una maggiore lunghezza focale della lente permette di lavorare con un campo visivo piuttosto stretto. Alcune lenti permettono tuttavia con una lunghezza focale molto corta di avere un ampio campo visivo, ad esempio di 12 o 8 mm. Queste lenti vengono chiamate “fish-eye” ed hanno un campo visivo di ben 180° e in alcuni casi anche maggiore.


Per quanto riguarda il sensore ovviamente dimensioni ridotte permetteranno di catturare ancor meno dell’immagine presentata in prima istanza dalle lenti, di conseguenza il campo visivo sarà ridotto mentre l’ingrandimento apparente dell’immagine aumenterà. E’ questo il caso dei sensori delle fotocamere compatte. Generalmente la dimensione di un fotogramma standard sarebbe di 35 mm. Le fotocamere dotate di un sensore di queste dimensioni vengono indicate come “full-frame”.
Al contrario le compatte usano un formato molto più ridotto e pertanto richiedono delle lenti con una lunghezza focale molto corta per ottenere un angolo visivo più ampio.

Nel prossimo articolo cercheremo di capire come far funzionare Apertura Esposizione e Otturatore per ottenere uno scatto

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